Corno Piccolo (Gran Sasso d’Italia)
Parete Est - via “CAVALCARE LA TIGRE”
Premesso che la via non l'ho ripetuta. Ho pensato di riportare la relazione fatta dai due amici che l'hanno ripetuta dato che la via è "storica" e merita un viaggio.
Relazione di Bruno Moretti che ha ripetuto la via con Andrea Siotto.
La libera della fessura di artificiale è di Bertrand Lemaire
Via aperta nel luglio 1982 da Paolo Caruso e Massimo Marcheggiani fino alla S6
sottodescritta (dalla quale i due apritori traversarono in obliquo a dx su diff.
iniziali di VI/A4 su ganci, e poi più facili).
Via proseguita lungo la L7 dagli stessi due apritori con Roberto Caruso, nel
novembre 1982.
Prima ripetizione e prima solitaria di Paolo Caruso nel 1985.
“Cavalcare” ha segnato un importante capitolo nella storia dell’arrampicata
moderna in Gran Sasso. L’itinerario presenta uno sviluppo complesso (150m di
zoccolo e circa 370 di via), ma le difficoltà si concentrano nel tratto mediano,
dove il caratteristico “pancione monolitico” della est del corno piccolo viene
superato direttamente, miscelando difficoltà in artificiale (L5) con tratti di
arrampicata libera delicata (traverso) e su protezioni non vicine (L6 e L7 in
particolare).
Diff. (apritori) : passaggi VII e A3
Diff. (CAI-TCI) : ED- passaggi fino a VII- e A
Accesso : dal Passo delle Scalette (10’ dalla Staz. Sup. della seggiovia Prati
di Tivo) proseguire per il sentiero del Rif. Franchetti per altri 10’, sino a q.
2100 circa, prima che il sentiero vada ad aggirare sulla sx, un salto roccioso.
Abbandonare perciò il sentiero e dirigersi con percorso libero tra massi e
detriti verso la base della parete Est del C. Piccolo, puntando proprio dove
sorge l’inconfondibile Grotta delle Cornacchie, ben visibile già dal sentiero e
raggiungendone quasi l’ingresso (30/40’ dalla Staz. Sup. della seggiovia, 60/70’
dal parcheggio auto di Cima Alta lungo il sentiero della Cresta Arapietra).
Relazione tecnica
Zoccolo : Attaccare lo zoccolo risalendo per 50/60m un canale rampa erboso
situato poche decine di metri sulla dx (fronte alla parete) della grotta delle
cornacchie (passi di III alternati a erba ripida). Giunti al sommo del canale si
prosegue brevem. a mezza costa (prato ripido) verso Nord, salendo, appena dopo,
un'altra rampa erbosa che obliqua da sx verso dx (50m, possibile legarsi
sostando - friends - alla base di alcune rocce sotto la seconda rampa, e poi
alla base della parete principale, sopra la rampa stessa). Si scende quindi in
un canale che poi si risale ancora verso Nord per erbe e sfasciumi, fino a
raggiungere la cengia-pulpito erbosa della sosta in comune con la via FIRST
(50m).
L1 : dalla sosta comune con la F.I.R.S.T., ignorando il ch. in placca pochi m
sopra la verticale della sosta, si traversa 3m a dx e si sale l’evidente
camino-canale (presente una corda fissa). Dopo circa 20 m si lascia il canale
per saltare sulla sx in un facile ma inizialmente esposto diedro-rampa, obliquo
da dx verso sx, giungendo dopo pochi m alla S1 in un ballatoio (2 ch.) – 40m
L2 : si prosegue per la rampa obliqua verso sx sino a un tratto facile (placconate
bianche con fessure erbose) alla cui dx si erge un muro verticale grigio-giallo,
alla cui base si sosta (chiodi) – 30m
L3 : si traversa in orizz. verso sx per una evidente e facile cornice erbosa tra
le placche chiare, quindi sempre per cengia si scende un tratto arrampicando
(facile) sino alla S3 (ch.), alla base del pancione monolitico dove sale la
parte mediana di “Viaggiatore incantato” (residui di corde lasciati in parete).
35m
L4 : si prosegue il traverso in orizzontale verso sx, prima facile, poi più
delicato (dulfer su scaglia), scendendo infine in arrampicata alla S4 (ch.),
sotto la verticale del diedro ad arco, primo tiro impegnativo della via –25 m
L5 : salire su placca delicata (ch., spit), afferrando poi la grossa scaglia
(roccia mediocre) che fa da base al diedro (ch.), quindi proseguire su roccia
ottima nel fondo del diedro, strapiombante ma fessurato (spit e vari ch.), che
dopo circa 15m fa arco verso dx sempre su terreno strapiombante (molto diff.).
Infine salire pochi m (più facili) in verticale fino alla S5 (2 spit) – 30m
(tiro con diversi passi in artif su friend/ch.-consigliate staffe -, ma
recentemente salito in libera)
L6 : proseguire in verticale lungo due fessure in sequenza (nut incastr. e
chiodi). Difficile in partenza, poi più facile (S6 su 2 spit) – 15m
L7 : salire in leggero obliquo a uno spit (cordone lungo in posto), poi
ridiscendere in obliquo a sx (delicato) e traversare in orizz. sino a un
micronut smartellato (tenerselo sotto all’altezza dei piedi). Da qui in orizz
ancora 1 metro e poi risalire obliquando poco a sx (passo chiave) puntando alla
fessura che delimita in alto a sx l'intera placconata. Poco prima del nut
smartellato è possibile proteggersi (camalot 2); dopo il nut invece, c’è un
chiodo in un buco(in posto) appena sopra Twisted Evil il passo chiave e infine,
possibilità di proteggersi con un tricam blu prima di traversare verso la
fessura. Si arriva quindi alla fessura nella sua parte inferiore (dove sono
presenti 1 ch. e 1 spit vicini), la si risale in dulfer e dopo pochi m si è alla
S7 (ch. – da sx proviene la via dei poeti) – 25m
L8 : salire la soprastante rampa obliqua sx-dx sino a uno strapiombino da
superare lungo una fessura, poi proseguire su belle placche a rigole prima
leggerm verso dx e poi obliquando a sx, fino alla S8 (2 ch) sotto una fascia
strapiombante incisa da una fessura – 50m
L9 (possibili due tiri, come da cai-tci) : salire la placca aggettante appena
sopra la sosta (delicato) e la fessura subito dopo, proseguendo per terreno
facile e appoggiato, dapprima in obliquo a dx per 30m (da qui prosegue in
obliquo a dx la via dei Poeti), poi in obliquo verso sx per altri 30m tra rocce
facili, puntando alla base di un’evidente scaglia staccata sinuosa. S9 su 1 ch.
(rinforzabile con un sasso incastrato) : attenzione alle lastre in bilico alla
base della sosta – 60m
L10 : salire la scaglia staccata con estetica ma facile arrampicata esterna,
proseguendo, quando la scaglia termina, lungo la soprastante facile placca,
giungendo alla base di una fessura strapiombante obliqua sx-dx (ch.) – 25m
L11 : salire la fessura (passo difficile) per superare la fascia strapiombante,
e proseguire per diedrino (sx-dx) fino alle facili rocce che conducono sulla
cresta NE (S11 su cless. o spuntoni) - 35 m
Discesa :
dall’uscita della via :
1) salire per la facile cresta NE fino alla vicina cima del C.Piccolo (15/20’) e
da lì, per la ferrata Danesi, alla sella dei due corni e al Rif. Franchetti
2) scendere per la Cresta Nord-Est a piedi (II grado + 2 calate in doppia) fino
alla Staz.Superiore
3) traversare a mezza costa il versante nord in direz. della I spalla (Ovest), e
poi scendere sulla massima pendenza sul versante nord del c. piccolo per facili
rocce e canali detritici (attenzione ai sassi). Giunti sulla terrazza erbosa
mediana, proseguire a piedi (max II+) nel camino di mezzo (quello immediatam. a
sx, scendendo, dello spigolo di paoletto) fino alla base della Nord del Piccolo,
e da lì sino al sentiero ventricini.